Lo stress e la necessità di respirare

I nostri sistemi registrano lo stress quando viene attivato il ramo simpatico del sistema nervoso autonomo, mentre il rilassamento è correlato con l’attivazione del ramo parasimpatico del sistema nervoso autonomo.
È possibile misurare le risposte fisiologiche che si verificano in entrambi i rami del SNA, fornendo un punto di partenza per approcci medici e scientifici alla comprensione dello yoga.
Una di queste misurazioni è la sensibilità del chemoreflex, il meccanismo di controllo dominante per il modo in cui respiriamo: dice ai nostri sistemi di inspirare, nonché quanto velocemente e quanto in profondità. I chemoreflessi rispondono alla quantità di ossigeno o anidride carbonica nel nostro sangue. Quando uno dei livelli è inferiore a quello a cui i nostri sistemi sono abituati, avvia un’inalazione. La risposta chemoreflex è una risposta del sistema nervoso simpatico: in sostanza, sta rilevando un problema con il nostro livello di ossigeno, che è un problema di sopravvivenza. Il sistema è ora stressato. Se ciò accade ripetutamente a causa di una malattia o di una cattiva respirazione o meccanica, il corpo è stressato in modo cronico.

Lo stress cronico è correlato a una serie di condizioni, tra cui sindromi metaboliche, patologie cardiovascolari, disturbi infiammatori, ansia, depressione e riduzione della neuroplasticità e della neurogenesi. L’attivazione del sistema nervoso simpatico e lo stress cronico innescano cascate di eventi fisiologici nel corpo che contribuiscono allo stato di malattia. Interrompere queste sequenze è terapeutico ed è qui che lo yoga può aiutare. Molti studi hanno dimostrato che lo yoga può stimolare il sistema nervoso parasimpatico, un agente primario nella riduzione dello stress.

13 aprile 2023