Azione e pensiero: fra libertà e condizionamento

E’ possibile agire senza che avvenga un processo di pensiero? Un’idea è sempre un processo del pensiero e quindi della mente. E il pensiero è dunque una reazione che avviene dalle nostre esperienze del passato, quindi è condizionato. Ha a che fare con qualcosa che conosciamo perché lo abbiamo vissuto, oppure lo abbiamo visto o sentito e fa dunque parte del nostro bagaglio di conoscenze.

Quindi quando l’azione si basa sul pensiero è sicuramente limitata, dai limiti che noi stessi diamo alla nostra esperienza; avviene dunque una separazione fra l’azione naturale e il pensiero. La prima nasce da uno spazio vuoto e avviene in modo del tutto naturale, non è preceduta dal pensiero, ma dall’ascolto di ciò che vuole naturalmente accadere e a manifestarsi attraverso il corpo. La seconda nasce da un condizionamento che è dato dalla nostra esperienza: mi muovo in questo modo perché cos’ evito qualcosa di spiacevole che mi è accaduta oppure incontro qualcosa di piacevole come mi è già accaduto agendo in tale modo. Noi chiamiamo questo esperienza, conoscenza, ma in realtà è un condizionamento.

L’azione dettata dal pensiero non è mai libera, ma è un’azione che si basa su un’idea, una fede, un’ideale. Quando un’idea plasma l’azine, quest’azione non sarà mai libera e non potrà portare elevazione e trasformazione nell’essere umano.
Un’azione libera non ha bisogno di idee, ma di un’attenzione totale che altro non è che completa assenza di sforzo per essere o non essere qualcuno o per raggiungere qualcosa.

Rita Casadio | Ottobre 2018